Business Model Canvas: dieci anni dopo è ancora uno strumento di trasformazione
Ieri sera, nella cornice sempre stimolante delle OGR di Torino, ho avuto il piacere di parlare di modelli di business davanti a una sala con un tasso di partecipazione record. Praticamente si sono presentate una su due delle iscritte – quasi un evento storico per un'iniziativa gratuita. È stata l'ennesima proficua collaborazione con SheTech, questa volta nell'ambito del progetto Opening Future.
Un approccio che continua a evolversi
Ho iniziato a lavorare con il Business Model Canvas dieci anni fa e ogni volta mi sorprendono l'entusiasmo, la partecipazione e il coinvolgimento che questo strumento riesce ancora a generare. (Ieri ho dovuto suonare un campanaccio per distogliere le persone dalle sessioni di lavoro in gruppo. Perché ci fosse un campanaccio in sala lo ignoro…). La mia non è nostalgia: c'è qualcosa di fondamentale nello strumento e nell'approccio che continua a risuonare nelle persone che cercano di navigare la complessità dello sviluppare il proprio progetto imprenditoriale.
Ma per me il Canvas di oggi non è più quello di Osterwalder del 2010. In questi anni ho integrato nel mio approccio elementi di sostenibilità, rigenerazione e pensiero sistemico che hanno trasformato una mappa in uno strumento di pensiero.
Il Business Model Canvas in pillole
Se ti stai chiedendo cosa sia esattamente un Business Model Canvas, ecco una risposta essenziale.
Il Business Model Canvas è uno strumento visivo su un'unica pagina che ti permette di vedere, comprendere e progettare l'intero funzionamento di un'impresa o di un progetto.
PERCHÉ usarlo? Perché trasforma la complessità in chiarezza, rendendo visibili tutte le parti interconnesse di un business e come si influenzano a vicenda.
COME funziona? Attraverso nove blocchi fondamentali disposti in un'unica mappa. I blocchi ti permettono di tracciare tutto: dalla proposta di valore, ai clienti, ai canali, alle attività chiave, fino alla struttura dei costi e dei ricavi.
COSA ottieni? Una mappa completa, comprensibile e comunicabile del tuo business che rivela opportunità nascoste, incongruenze da risolvere e potenziali innovazioni — tutto in un colpo d'occhio.
La sua potenza sta nella capacità di rendere visibile ciò che spesso resta invisibile: le relazioni e le interdipendenze tra i diversi elementi di un sistema.
Cosa ci siamo chiesti ieri?
"Come faccio a parlare con i miei potenziali clienti senza essere rifiutato, solo per poter capire i loro problemi?"
"Come posso analizzare i miei customer segments interni lavorando in un ambiente corporate? Alcuni resistono al cambiamento e all'innovazione, altri sembrano sempre scontenti..."
Queste sono alcune delle domande emerse durante la sessione Q&A. Domande che rivelano come, dietro l'apparente semplicità di uno strumento visuale, si nascondano le reali sfide della trasformazione e dell'innovazione.
Dalla mappa al territorio
Nel mio percorso di ricerca e pratica, ho scoperto che il Business Model Canvas funziona come una mappa di navigazione , con ogni elemento che rappresenta un territorio da esplorare. Come ogni mappa rivela connessioni spesso inaspettate tra luoghi, il Canvas mostra i legami tra i componenti dell'impresa e il mondo esterno.
La vera svolta nel mio lavoro è stata smettere di guardare all'insieme e iniziare a mappare le relazioni tra le parti e con l'esterno - è lì che si nasconde il potenziale di trasformazione. Mentre l'olismo vede l'azienda come un tutto unico, un approccio sistemico riconosce parti distinte che interagiscono tra loro, permettendoci di vedere non solo i singoli elementi, ma come si influenzano a vicenda e quali nuove caratteristiche emergono da queste interazioni.
Verso nuove frontiere del business design
Gli sviluppi più recenti includono un passaggio alla modularità nella progettazione dei modelli di business e l'integrazione dei concetti di trasformazione digitale. Le direzioni future su cui sto lavorando si concentrano sul miglioramento delle metriche per la valutazione dei modelli di business e sull'ulteriore integrazione degli aspetti della sostenibilità e della rigenerazione.
Dalla tensione fra il mio desiderio di cambiare e innovare (dovuto alla mia naturale divergenza) e quello di condividere e sviluppare un tema sempre sentito, nascono esperienze inaspettate – come quella di ieri sera.
Facilitare la crescita: il mio modo di fare attivismo
Collaborare con realtà come SheTech rappresenta per me una forma di attivismo concreto. Aiutare piccoli imprenditori, professionisti e aspiranti innovatori a sviluppare la propria capacità di leadership e innovazione è un modo tangibile per contribuire al cambiamento.
Nel progetto Opening Future, l'iniziativa congiunta di Google Cloud, Intesa Sanpaolo e TIM Enterprise, trovo un alleato perfetto: la missione di sviluppare competenze digitali in Italia, con particolare attenzione a PMI, startup, studenti e docenti, si allinea perfettamente con il mio obiettivo di trasformare le tensioni organizzative in opportunità di crescita.
La serata si è conclusa con un aperitivo e numerose conversazioni che sono continuate ben oltre il tempo previsto – segno che quando si toccano le corde giuste, il desiderio di esplorazione e cambiamento è sempre presente, anche dopo dieci anni dalla prima mappa.
Come posso aiutarti?
Non farti problemi, scambiamo due parole: dal confronto nascono sempre idee inaspettate.